Project Description
Isole d’Inverno
Introduzione di Erri De Luca
Mi sono sempre chiesta cosa ci facesse, nella casa di mia nonna, quel grande puzzle attaccato al muro in mezzo alle foto dei matrimoni e alle immagini dei santi. Per diversi anni, durante i lunghi inverni dell’isola di Ponza, mio nonno, insieme ai sette figli, aggiungevano pezzi a questo puzzle.
Una volta finito, tutti insieme lo disfacevano e ricominciavano da capo. “Era un modo per passare la vernata”, mi ha detto una volta mio padre. Quest’ immagine ha rafforzato in me il senso di appartenenza ai quei “pezzi familiari”. Il bisogno di ricomporli, andando a cercare l’inverno in altre isole. Così ho iniziato questo lavoro. Viaggiando in nave, ho raggiunto Capraia, Lampedusa, Linosa, Pantelleria, Procida, Ventotene, le Eolie, Egadi, Tremiti, il Giglio e l’ isola di San Pietro per raccontare la realtà delle isole minori italiane in una stagione che spoglia queste terre dallo stereotipo di paradiso estivo e mostrarne una bellezza diversa, scandita dai racconti e dai gesti del quotidiano.
La mia è diventata una mappatura del vicino che rimane lontano, alla ricerca dell’essere isolano come condizione. Ed è proprio durante la stagione invernale, nell’isola di chi resta, che questa condizione si impone. Il mare arrabbiato che non fa partire il traghetto, le manovre della cisterna che porta l’acqua in scogli remoti, la pesca dei calamari, la caccia agli uccelli migratori, il ritrovarsi quotidiano nell’unico bar aperto, diventano tante piccole allegorie. Ogni isola è una storia a parte ma è anche, in qualche modo, uguale alle altre.
sono rimasta sull’isola anche più di un mese, sperimentando su me stessa il silenzio e l’attesa. Parlando dell’imponderabilità del vento, che soffia da nord ovest e che poi gira verso est nel momento stesso in cui stai cercando di definirne la direzione. Comprendendo quanto il mare, visto dall’isola, si riveli come un’instabile evidenza.