Project Description
UN MONDO SENZA DANZA
di Riccardo Paccosi.
Con Un mondo senza danza, opera prima letteraria, l’attore e regista teatrale Riccardo Paccosi trae spunto dalla sua pluridecennale attività di divulgazione della filosofia attraverso il teatro, per giungere a realizzare un saggio che potrebbe essere definito, secondo la definizione proposta dallo stesso autore, un’opera di giocoleria filosofica.
Un Mondo Senza Danza è difatti un saggio in forma di glossario che propone 21 stratagemmi:
– uno per ogni lettera del vecchio alfabeto italiano – finalizzati a decodificare e contrastare la “covideologia”, ovvero quella narrazione mediatica e istituzionale intorno all’emergenza pandemica che, da un anno, avvolge quotidianamente la vita di ciascuno. Tutto questo viene affrontato con un taglio espositivo e analitico che si colloca, a metà strada, tra la riflessione filosofica e l’elaborazione poetica.
Il punto di partenza del testo riguarda come l’emergenza COVID abbia determinato, fin dai primissimi giorni della sua comparsa, una polarizzazione assoluta all’interno dell’opinione pubblica: tra chi, da una parte, conservava reddito e lavoro e aveva paura di morire e chi, dall’altra, aveva perso reddito e lavoro a causa del lockdown e aveva di conseguenza paura di vivere, il dialogo è risultato fin da subito impossibile.
Un mondo senza danza si propone, allora, di analizzare quello che, in un mondo non sottoposto a polarizzazione fanatica e isterica, dovrebbe accomunare destra e sinistra, garantiti e disoccupati, apocalittici e integrati: ovvero la preoccupazione per gli effetti negativi che a livello sociologico, psicosociale e antropologico, il protrarsi del distanziamento potrebbe generare sugli esseri umani e sulle nuove generazioni in particolare.
Inoltre, Paccosi si impegna in un’opera di decodificazione di quei numerosi dispositivi ideologici e narrativi con cui media, governi nonché aziende multinazionali propagandano il distanziamento sociale come “New Normal” ovvero come nuovo paradigma sociale e istituzionale all’insegna dello slogan “non torneremo mai più al mondo di prima”. Una propaganda a cui si aggiunge, in maniera pervasiva, una criminalizzazione del dissenso realizzata attraverso un’etichettatura di “negazionismo” applicata a qualsiasi punto di vista esprimente critiche o dubbi sulla narrazione ufficiale.
Dunque, attraverso i vari capitoli del glossario – da A come Autonomia a Z come Z Generation, da C come Coca-Cola a I come Impotenza – il libro non entra nel merito degli aspetti tecnico-sanitari della pandemia, bensì si sofferma sui vari fenomeni che l’accompagnano e che stanno modificando la quotidianità e l’umanità: dal calo del desiderio sessuale riscontrato statisticamente in tutta Europa, agli spot di Coca-Cola, Amazon e altri grandi marchi inneggianti a una società basata sul distanziamento permanente; dall’abolizione della comunione nel corpo e nel sangue nella Chiesa, al venir meno della fruizione collettiva delle arti cinematografiche, musicali e teatrali; dalla crescita esponenziale di disturbi psichici registrata fra gli adolescenti, alle istigazioni a spiare e denunciare i propri vicini di casa; dalla drastica diminuzione di battesimi e matrimoni, al tracollo record della natalità.
A tutto questo si aggiungono altresì capitoli che, invece, mettono in relazione quanto sta accadendo oggi con il pensiero di autori-cardine della filosofia: Heidegger, Deleuze, Spinoza, Nietzsche ma anche Leopardi.
Un Mondo Senza Danza è un’opera anomala, fortemente spuria, che col suo tono apocalittico sembra rivolgersi a un interlocutore ancora ignoto come se tutto, d’intorno, fosse avvolto dalle fiamme e fosse rimasto poco tempo a disposizione.
Indice del Glossario
A come Autonomia
B come Black Widow
C come Coca Cola
D come Deleuze
E come Ecclesia
F come Fine
G come Grande Opera
H come Heidegger
I come Impotenza
L come Leopardi
M come Minigonna
N come Nietzsche
O come Odio
P come Paura
Q come Quaresima
R come Reset
S come Spinoza
T come Teatro
U come Untori
V come Virare-a-destra
Z come Z Generation